Perché non si può usare
una chiesa per rappresentazioni teatrali o per dei concerti?
Perché non si può usare
una cappella per tenerci degli incontri di catechesi?
Perché non si può usare
un altare come ripiano?
Perché non si può usare
un abito religioso come costume da carnevale?
La maggior parte di noi
oggigiorno sarebbe capacissima di dire: E perché no??
In fondo non sarai mica
contrario al carnevale? ai concerti? alla catechesi?? – ti dicono.
Mettiamo subito in
chiaro: noi cristiani siamo a favore di tutto. E di tutti.
Checché ne
dicano i soliti anticlericali da TV.
Noi cristiani siamo
contrari solo al peccato.
Ora: il peccato è il
rifiuto di Dio, implicito o esplicito.
Il rifiuto implicito
è quello per il quale esistono i comandamenti: non uccidere, non rubare, non
commettere adulterio, onora il padre e la madre, ecc. Contravvenendo a questi
comandamenti, anche senza che ce ne accorgiamo, allontaniamo Dio dalla nostra
vita: quel Dio che vuole farsi nostro prossimo in Gesù Cristo e nei nostri
fratelli. E che dobbiamo amare sopra ogni cosa amando i nostri fratellli come
lui ci comanda.
Il rifiuto esplicito
invece – anche se può non sembrare tale – è quando, oltre all'abiura,
all'eresia e all'apostasia – neghiamo a Dio il Suo primato in modo visibile:
per esempio occupando il Suo spazio, e in particolar modo gli spazi riservati,
cosiddetti "sacri". Infatti, dopo che Dio ormai non trova più posto
nelle nostre aule scolastiche (abolizione dei crocifissi, liberalizzazione
dell'insegnamento della religione cattolica, ecc.), negli ospedali, negli
edifici e spazi pubblici in generale, né nei discorsi politici e
culturali, noi cattolici lo stiamo poco a poco allontanando persino da quei luoghi
che sono/erano esclusivi per Lui (i protestanti lo hanno già fatto 400 anni
fa…).
Le Chiese infatti ormai
non servono più esclusivamente al culto, ma vengono concepite (e costruite
ex-novo) come "spazi culturali multifunzionali" per concerti, rappresentazioni,
mostre, fino persino a accoglienza profughi (nella città di Bremen, per dirne
solo una)…
Gli altari non sono più
esclusivamente il luogo del sacrificio di Cristo, ma ripiano per di tutto e di
più.
I preti non sono più
esclusivamente il tramite tra Dio e gli uomini, ma factotum e intrattenitori
per ogni evenienza.
L'abito sacro - la talare
per i preti e il saio per frati e suore - pare ormai facoltativo se non
avversato, e viene rispolverato giusto per Natale e Pasqua, semmai. O indossato
in TV o su Youtube (sennò quelli come fanno a sapere che sei un consacrato?)
Persino nelle nostre case
non c'è più spazio per Dio. Tutto trova posto (TV da 60 pollici, ma più piccola
non c'era?), ma il Crocifisso o la Vergine Maria o la S. Scrittura dov'è?
Dietro la porta?
Eppoi ti lamenti che i
giovani sono senza fede, che il satanismo dilaga, e che le altre religioni imperversano…
Ma io non ho altri spazi
– dice.
Lascia lo spazio a Dio – ti dico – e Lui ti procurerà lo spazio che ti manca.
Togli lo spazio a Dio, e
Lui ti abbandonerà alla tua presunzione…
Kyrie eleison.