sabato 16 gennaio 2016

Perché no?

Perché non si può usare una chiesa per rappresentazioni teatrali o per dei concerti?
Perché non si può usare una cappella per tenerci degli incontri di catechesi?

Perché non si può usare un altare come ripiano?
Perché non si può usare un abito religioso come costume da carnevale?



La maggior parte di noi oggigiorno sarebbe capacissima di dire: E perché no??

In fondo non sarai mica contrario al carnevale? ai concerti? alla catechesi?? – ti dicono.

Mettiamo subito in chiaro: noi cristiani siamo a favore di tutto. E di tutti. 
Checché ne dicano i soliti anticlericali da TV.

Noi cristiani siamo contrari solo al peccato.

Ora: il peccato è il rifiuto di Dio, implicito o esplicito.

Il rifiuto implicito è quello per il quale esistono i comandamenti: non uccidere, non rubare, non commettere adulterio, onora il padre e la madre, ecc. Contravvenendo a questi comandamenti, anche senza che ce ne accorgiamo, allontaniamo Dio dalla nostra vita: quel Dio che vuole farsi nostro prossimo in Gesù Cristo e nei nostri fratelli. E che dobbiamo amare sopra ogni cosa amando i nostri fratellli come lui ci comanda.

Il rifiuto esplicito invece – anche se può non sembrare tale – è quando, oltre all'abiura, all'eresia e all'apostasia – neghiamo a Dio il Suo primato in modo visibile: per esempio occupando il Suo spazio, e in particolar modo gli spazi riservati, cosiddetti "sacri". Infatti, dopo che Dio ormai non trova più posto nelle nostre aule scolastiche (abolizione dei crocifissi, liberalizzazione dell'insegnamento della religione cattolica, ecc.), negli ospedali, negli edifici e spazi pubblici in generale, né nei discorsi politici e culturali, noi cattolici lo stiamo poco a poco allontanando persino da quei luoghi che sono/erano esclusivi per Lui (i protestanti lo hanno già fatto 400 anni fa…).

Le Chiese infatti ormai non servono più esclusivamente al culto, ma vengono concepite (e costruite ex-novo) come "spazi culturali multifunzionali" per concerti, rappresentazioni, mostre, fino persino a accoglienza profughi (nella città di Bremen, per dirne solo una)…

Gli altari non sono più esclusivamente il luogo del sacrificio di Cristo, ma ripiano per di tutto e di più.

I preti non sono più esclusivamente il tramite tra Dio e gli uomini, ma factotum e intrattenitori per ogni evenienza.

L'abito sacro - la talare per i preti e il saio per frati e suore - pare ormai facoltativo se non avversato, e viene rispolverato giusto per Natale e Pasqua, semmai. O indossato in TV o su Youtube (sennò quelli come fanno a sapere che sei un consacrato?)

Persino nelle nostre case non c'è più spazio per Dio. Tutto trova posto (TV da 60 pollici, ma più piccola non c'era?), ma il Crocifisso o la Vergine Maria o la S. Scrittura dov'è? Dietro la porta?
Eppoi ti lamenti che i giovani sono senza fede, che il satanismo dilaga, e che le altre religioni imperversano…

Ma io non ho altri spazi – dice.

Lascia lo spazio a Dio – ti dico – e Lui ti procurerà lo spazio che ti manca.

Togli lo spazio a Dio, e Lui ti abbandonerà alla tua presunzione…


Kyrie eleison.