lunedì 17 ottobre 2016

"Nessuno interrompa il nostro sonno"

Facendo l'esorcista, si imparano diverse cosette interessanti. 

Per esempio, che gli spiriti maligni non desiderano essere disturbati. 
E questo perché essendo operatori di tenebra, possono danneggiare meglio l'anima che controllano se non sono scoperti. 
Facendo credere di essere disturbi di altro tipo. O pensieri propri, magari "chiodi fissi" della mente. O brutti lati del carattere. 
O abitudini. "Io sono fatto così!"

Dopo spesso tante preghiere, ecco che le cose cominciano a cambiare, magari anche in modo non proprio "morbido".
Perché  quelli che occupano abusivamente l'anima devono ora venire allo scoperto e farsi riconoscere per quelli che sono.
E la persona comincia a cambiare, a stare meglio. Ma anche ad essere finalmente in grado di prendere in mano il proprio destino e fare quello che sa essere buono e giusto, ma che fin qui non era in grado di poter fare. 
Fare la volontà di Dio. 

"Non disturbate il nostro sonno!" - potrebbe essere il motto di queste entità demoniache. 
Ma non è sonno: è solo un operare silenziosamente (magari dormissero!)


Parlo d'altro, ma non troppo. 

Quando si vuole cambiare il tran-tran delle nostre comunità cristiane, delle nostre parrocchie, delle nostre diocesi, ripartendo dal Vangelo: ecco, abbiamo un fenomeno analogo. 
"Non disturbateci, va tutto bene già così."


Ci vorrà mica un esorcismo?

--

Lettera dall'esilio - N° 3

"Leva manus tuas in superbias eorum in finem: 
quanta malignatus est inimicus in sancto!".  (Sal 73,3)


Stiamo vivendo un tempo della Chiesa che è di devastazione senza pari. 

I naturali anticorpi che il Corpo mistico di Cristo, la Chiesa, sapeva attivare nei secoli passati, e che la preservavano da danni letali, sono scomparsi. 
La scomunica, l'interdetto, la sospensione "a divinis" erano pene soprattutto comminate ai chierici, perché erano – e sono – loro la causa prima e più frequente dei mali della Chiesa. Servivano a loro come estremo richiamo alla conversione. Ma davano anche chiarezza ai fedeli riguardo a cosa è cattolico e cosa non lo è. 

Oggi tutto è cambiato, sembra che tutto sia rovesciato. 

Si è cominciato subito dopo il 1960. 
Dicendo: Oggi siamo molto più bravi, più intelligenti (e magari anche più belli) di una volta; non serve più condannare. Ognuno arriverà da se stesso a capire cosa va bene e cosa gli fa male. E da solo rinuncerà a fare il male e farà il bene. 
Con tanti saluti al peccato originale.

Ovviamente, da qui a non capire più cosa è bene e cosa è male, cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa è cattolico e cosa non lo è, è stato un attimo. 
Il passo successivo – lo aveva capito già il Beato Papa Pio IX (non sparatemi!) – sarebbe stato equiparare il falso al vero. E poi negare il vero e amare il falso. 
Nel Corpo cattolico: amare l'eresia e combattere la Verità.

Ecco l'origine di tutti i mali. Si è smesso di rimarcare la Verità anche con l'aiuto della condanna dell'errore. 
Ecco da dove derivano la predicazione inconcludente (quando va bene); la sciatteria nei gesti liturgici; l'odio alla Vergine Maria; il disamore al SS. Sacramento; le vocazioni religiose che si sono estinte; i pastori che tacciono, quelli che intervengono punitivamente solo quando qualche residuo di cattolicesimo ha la sfrontatezza di sopravvivere al Day After post-sessantottino. 
Si è smesso di combattere l'errore; e si è finiti per combattere la Verità. 
Cioè Cristo.

"Dopo il 1960 sarà troppo tardi", diceva la Vergine a Suor Lucia di Fatima. 

Ancora una volta Maria Immacolata ha avuto ragione. 


Regina SS. Rosarii: ora pro nobis!

--

mercoledì 12 ottobre 2016

Fatima, 100 anni. Un pensiero veloce.

Siamo ormai nel pieno del centenario di Fatima, le apparizioni mariane che iniziarono il 21 marzo 1916 con le apparizioni dell'angelo, e terminarono il 13 ottobre 1917 col miracolo del sole.

Famosissime queste apparizioni. Con i rispettivi messaggi che la Madonna diede ai tre pastorelli prima, e poi nei decenni a venire a Suor Lucia – con tanto di Segreto tripartito – formano una cornice apocalittica che, col passare degli anni si fa sempre più precisa. 
E sempre più aderente ai tempi che stiamo vivendo. 

Persino passi biblici finora oscuri, diventano palesi: come la famosa battaglia di Armageddon, pianura al confine tra Siria e Israele, che da più di tre anni è zona militarmente arroventata.

Ma si aggiungono alcune altre profezie, tra cui una di cui parla Maurizio Blondet nel suo blog:
http://www.maurizioblondet.it/erdogan-mira-alle-isole-greche-cosa-fara-la-nato/

Scrive Blondet:
«Sui greci non può che influire la profezia del monaco popolarissimo  Paisios dell’Athos, morto nel 1994. Egli previde che la Santa Russia sarebbe venuta in soccorso alla Grecia  aggredita militarmente dai turchi, e restituito ai Greci l’antica capitale della seconda Roma, Costantinopoli.
“La Turchia sparirà dalla mappa del mondo”, promise il monaco, “…Il Medio Oriente diverrà un teatro di guerra a cui i russi prenderanno parte. Molto sangue sarà versato”. La fase decisiva, l’intervento cinese oltre l’Eufrate, sarà preceduta dalla “distruzione della moschea di Omar”, al cui posto gli ebrei ricostruiranno il Tempio”.  Il papa cattolico “metterà assieme tutti, cattolici, protestanti, figli del diavolo, musulmani… Li metterà insieme lasciando a ciascuno libertà…“.»

Qui l'intreccio si fa davvero aggrovigliato. E preoccupante. 

Russia, NATO, Siria e Israele. Turchia e Grecia. Papa e figli del diavolo. 
La Cina che avanza da oriente: già da due anni ha una portaerei schierata nel Mediterraneo davanti alle coste siriane-israeliane. 

E la finale ricostruzione del tempio di Gerusalemme, preludio dell'avvento dell'Anticristo...

Conviene tenersi pronti.
Conviene pregare. 

Tu autem, Domine, miserere nobis!

venerdì 7 ottobre 2016

Lettera dall'esilio - N° 2

La Madonna delle Vittorie - il vecchio titolo dell'attuale festa della Madonna del S. Rosario, 7 ottobre.
Ricorda la vittoria di Lepanto, nel 1571. 
E la collega al S. Rosario (SANTO Rosario, anzi, come si diceva fino a qualche decennio fa, SACRATISSIMO o SANTISSIMO Rosario!). 
Mentre le flotte cristiane e musulmane si affrontavano in mare, in terra i popoli cristiani pregavano il SS. Rosario. Ed entrambi gli eserciti (quello orante e quello militante) trionfavano.

Dunque il SS. Rosario dona la vittoria, anzi: "le Vittorie". Cioè tutte. Cioè di qualsiasi tipo. 
Per qualunque problema.

Ma allora il SS. Rosario è un'arma, come già P. Pio ricordava. E la Madonna è armata. E ci arma. E poi combatte. E ci chiede di combattere. Con Lei e per Lei. 

Dunque: All'armi! 
Impugnamo il SANTISSIMO ROSARIO e combattiamo. Per Maria e con Maria!

La vittoria è Sua!
E nostra.

Viva Maria! Viva la Regina delle Vittorie!


Pace a voi      o{]:-)


--