lunedì 17 ottobre 2016

Lettera dall'esilio - N° 3

"Leva manus tuas in superbias eorum in finem: 
quanta malignatus est inimicus in sancto!".  (Sal 73,3)


Stiamo vivendo un tempo della Chiesa che è di devastazione senza pari. 

I naturali anticorpi che il Corpo mistico di Cristo, la Chiesa, sapeva attivare nei secoli passati, e che la preservavano da danni letali, sono scomparsi. 
La scomunica, l'interdetto, la sospensione "a divinis" erano pene soprattutto comminate ai chierici, perché erano – e sono – loro la causa prima e più frequente dei mali della Chiesa. Servivano a loro come estremo richiamo alla conversione. Ma davano anche chiarezza ai fedeli riguardo a cosa è cattolico e cosa non lo è. 

Oggi tutto è cambiato, sembra che tutto sia rovesciato. 

Si è cominciato subito dopo il 1960. 
Dicendo: Oggi siamo molto più bravi, più intelligenti (e magari anche più belli) di una volta; non serve più condannare. Ognuno arriverà da se stesso a capire cosa va bene e cosa gli fa male. E da solo rinuncerà a fare il male e farà il bene. 
Con tanti saluti al peccato originale.

Ovviamente, da qui a non capire più cosa è bene e cosa è male, cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa è cattolico e cosa non lo è, è stato un attimo. 
Il passo successivo – lo aveva capito già il Beato Papa Pio IX (non sparatemi!) – sarebbe stato equiparare il falso al vero. E poi negare il vero e amare il falso. 
Nel Corpo cattolico: amare l'eresia e combattere la Verità.

Ecco l'origine di tutti i mali. Si è smesso di rimarcare la Verità anche con l'aiuto della condanna dell'errore. 
Ecco da dove derivano la predicazione inconcludente (quando va bene); la sciatteria nei gesti liturgici; l'odio alla Vergine Maria; il disamore al SS. Sacramento; le vocazioni religiose che si sono estinte; i pastori che tacciono, quelli che intervengono punitivamente solo quando qualche residuo di cattolicesimo ha la sfrontatezza di sopravvivere al Day After post-sessantottino. 
Si è smesso di combattere l'errore; e si è finiti per combattere la Verità. 
Cioè Cristo.

"Dopo il 1960 sarà troppo tardi", diceva la Vergine a Suor Lucia di Fatima. 

Ancora una volta Maria Immacolata ha avuto ragione. 


Regina SS. Rosarii: ora pro nobis!

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